Urbanistica e Architettura
Urbanistica del vicus
L'insediamento di Bedriacum si presenta come un centro ben strutturato di medie dimensioni: lo storico romano Tacito lo definisce vicus,
mentre lo scrittore greco Plutarco lo designa come polichne, "piccola città". Ciò è confermato dalle indagini archeologiche, che hanno evidenziato
un tessuto urbano regolare con diversificazione degli spazi in base alla loro funzione e con un alto tenore di vita degli abitanti,
ma in cui sono assenti gli apparati monumentali tipici delle grandi città.
L'impianto urbano appare organizzato lungo l'asse viario della Postumia, il cui orientamento NE-SO è condiviso dalla maggior
parte degli edifici fin dalla prima fase di vita dell'abitato (seconda metà II sec. a.C.). Questo dato, assieme alla presenza di grandi opere di livellamento del dosso su cui sorge
l'insediamento, volge in favore dell'ipotesi che l'autorità centrale di Roma sia intervenuta con un piano programmatico nella creazione del vicus, inteso
come centro commerciale e di servizio lungo la grande via di comunicazione. L'abitato è attraversato anche da un'altra strada, forse in direzione di
Brixellum.
Durante i suoi quasi sette secoli di vita, Bedriacum sembra mantenere costante l'impianto originario, pur con le piccole trasformazioni collegate
alle necessarie opere di manutenzione periodica delle strutture, o con quelle che modificano addirittura la destinazione d'uso di alcune aree.
Nella fascia meridionale
dell'area di proprietà provinciale (Scavo Sud) si trova un quartiere, in uso fin dalle prime fasi di vita
del vicus, caratterizzato dalla presenza di alcune domus organizzate attorno ad un vasto spazio aperto porticato.
Un altro complesso abitativo è situato nella fascia settentrionale, nell'area della Domus del Labirinto.
La zona compresa fra questi due nuclei, che in età augusteo-tiberiana assumono i caratteri propri di un'edilizia residenziale di lusso, ospita un
quartiere a vocazione artigianale e/o commerciale, caratterizzato da strutture di piccole dimensioni e allineate su uno stesso asse
(Quartiere NordOvest).
La presenza dei resti di un
probabile edificio a pilastri (forse un horreum) e il rinvenimento di una grande quantità di circolante di piccolo valore,
indicano infine una funzione commerciale per il settore nord-est dell'area di proprietà provinciale (Saggio Nord).
Per completare il quadro urbanistico caratterizzante il sito, sono scarse le notizie sull'ubicazione delle necropoli, di cui peraltro restano elementi
monumentali e di recinti funerari: tali indizi permettono di ipotizzarne la presenza lungo il tracciato della Postumia, nei tratti suburbani.
Nel 1998, a ovest dell'area di proprietà provinciale, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia ha indagato una necropoli tardo-romana, in cui sono venute in luce quattordici tombe ad inumazione.