Bedriacum: le fonti antiche

La maggior parte delle fonti antiche si riferisce a Bedriacum soltanto come al luogo in cui furono combattute le battaglie del 69 d.C., un anno particolarmente drammatico nella storia di Roma, che vide, dopo la morte di Nerone, avvicendarsi in rapida successione ben quattro imperatori, Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano. Nel sito, dipinto come teatro di marce, manovre, fughe ed inseguimenti degli eserciti imperiali in lotta tra loro, si svolsero due celebri battaglie, in cui si affrontarono in scontri successivi dapprima Otone contro Vitellio, quindi Vitellio contro le truppe di Vespasiano. La vittoria di quest'ultimo segnò la fine della guerra civile scoppiata in quell'anno per la successione al soglio imperiale. Le fonti forniscono, tuttavia, informazioni utili alla localizzazione del sito, ma non offrono un panorama completo sulla natura dell'insediamento e sulla sua storia.

Tacito, il grande storico romano vissuto tra il I e il II sec. d.C., ricorda ripetutamente Bedriacum narrando i tragici avvenimenti del 69 d.C. In particolare, nel II libro delle "Historiae", scrive (Hist. II.23.5):


"... inter Veronam Cremonamque situs est vicus, duabus iam Romanis cladibus notus infaustusque ..."

"... è un villaggio a mezza strada fra Verona e Cremona, che due stragi romane hanno reso ormai malauguratamente famoso ..."

Tacito, Storie ed. Les Belles LettresSvetonio, Vite dei Cesari ed. Les Belles Lettres

Oltre ai numerosi riferimenti a Bedriacum nel corso del II e del III libro delle "Historiae" di Tacito, si trovano citazioni del vicus anche in Plutarco ("Vite parallele", Otho 8,1; 11,1; 13, 10), che definisce il sito una piccola città (polichne) nei pressi di Cremona e in Flavio Giuseppe (Bell. Iud., IV, 9.9), che individua il vicus genericamente in Gallia; Plinio il Vecchio ("... Bedriacensibus bellis ..." in Nat. Hist. X, 49.35), Svetonio ("Vite dei Cesari", Otho 9, 2-3; Vitellius 10, 1 e 15, 4; Vespasianus 5, 12), Eutropio (Ab Urbe Cond., VII, 17), Orosio (Adv. Paganos, VII, 8.6) e Gerolamo lo pongono in Italia senza ulteriori precisazioni.
Non molto più accurate risultano le informazioni che provengono dalle fonti più propriamente geografiche: sia l'Anonimo Ravennate (Cosmographia, IV, 30) sia Guido (Geographica, 15) localizzano Bedriacum genericamente tra Cremona e Mantova. Il vicus appare inoltre citato nella Tabula Peutingeriana, copia medievale di una delle più antiche carte geografiche di cui siamo a conoscenza databile al IV sec. d.C., e risulta collocato lungo la via Ostiglia-Mantova-Cremona.


L'apparente discordanza tra le fonti, per cui Bedriacum sembra collocarsi da una parte tra Verona e Mantova, dall'altra tra Ostiglia e Cremona, trova le sue ragioni nel fatto che in realtà il vicus si situa al bivio tra la via Postumia (il tratto Cremona-Verona) e la via Ostiglia-Mantova-Cremona. Le diverse fonti favoriscono la localizzazione del centro su una strada piuttosto che su un'altra probabilmente in relazione al contenuto della fonte stessa o all'importanza che tali strade rivestivano nelle diverse epoche a cui le fonti si riferiscono.