Topografia e Cronolgia
Topografia del vicus
La fondazione del vicus di Bedriacum è strettamente connessa alla costruzione della via Postumia, disposta nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino: la grande strada consolare collegava Genova ad Aquileia,
mettendo in contatto l'Occidente tirrenico con l'Oriente adriatico attraverso la Pianura Padana, crocevia degli scambi fra Italia centrale e mondo transalpino. Le motivazioni che portarono alla realizzazione
dell'asse stradale sono da ricercarsi nella politica militare volta alla conquista e alla connessa colonizzazione dell'Italia settentrionale perseguita da Roma, comportando la centuriazione di estesi territori
e l'imporsi di un modello insediativo per piccoli centri rurali (vici ), spesso di natura commerciale, tutti facenti capo a grandi città.
A questo proposito si ricorda che il primo intervento ufficiale del governo romano a nord del Po si data al 218 a.C., anno in cui si decise di dedurre due colonie di diritto latino, Cremona e Piacenza,
al fine di creare una barriera contro le frequenti incursioni delle tribù celtiche lungo la penisola. Il piano di colonizzazione per Cremona e il suo territorio mirava a portare sulla linea del Po dodicimila famiglie:
fu indispensabile attuare perciò una vasta opera di bonifica per trasformare una regione in precarie condizioni ambientali (coperta da foreste e acquitrini) nell'ager cremonensis.
Bedriacum, sito ubicato tra Cremona e Verona, e distante dalla prima circa 22 miglia (secondo la Tabula Peutingeriana), assunse importanza nell'ager cremonensis grazie alla sua funzione di nodo stradale e fluviale:
la sua posizione sulla via Postumia (chiamata in questo tratto Bedriacensis), nel punto di attraversamento del fiume Oglio (uno dei principali affluenti del Po), ne fece infatti un centro di smistamento commerciale strategicamente importante.
L'abitato era posto al limite di un ristretto terrazzo fluviale che si affacciava sulla valle dell'Oglio, presso un punto di guado già certamente noto
in età preromana e al quale doveva giungere la via Postumia dopo aver piegato decisamente verso nordest, in direzione di Verona. Il fiume lambiva a ovest tale terrazzo, in modo tale da costringere
Bedriacum entro l'ansa fluviale: è probabile, infatti, che a occidente si trovassero le strutture portuali.
L'impianto, posto su un terrazzo leggermente rialzato sulla pianura circostante, godeva di un assetto favorevole e sicuro:
l'area in cui si insediò l'abitato appariva dunque ottimale per la sua caratterizzazione geomorfologica in altura e per la vicinanza all'incrocio fra una
grande strada e quel sistema di assi fluviali che da sempre mettevano in comunicazione l'Oriente con la Pianura Padana e con l'ambito alpino.
L'ager bedriacensis non era centuriato intorno all'abitato a causa della vicinanza del fiume, il cui percorso doveva essere, come appare dalle numerose tracce di paleoalvei,
divagante e soggetto a continui cambiamenti. Nonostante tale condizione di estraneità ad un rigoroso sistema di centuriazione, che invece si stendeva intorno alla via Postumia
in gran parte del suo percorso, Bedriacum era probabilmente parte di un'organizzazione territoriale programmata: essa doveva comprendere l'impianto e lo sviluppo
non solo di città e di fora, ma anche, lungo i punti nodali della rete di comunicazione della Pianura Padana, di abitati di una certa importanza
a carattere commerciale e di transito, a servizio del fitto popolamento delle campagne.