Topografia e Cronolgia
Cronologia del vicus
Le indagini fin qui condotte, accompagnate da una serie di studi
specialistici su alcuni manufatti o classi di materiale, hanno
consentito di evidenziare le diverse fasi di vita del vicus di Bedriacum, comprese tra il II sec. a.C. e il V sec. d.C.
Il primo impianto del piccolo centro risale alla seconda
metà del II sec. a.C., in coincidenza con la costruzione della via
Postumia (148 a.C.): la fondazione si deve inserire nell'ambito di un preciso piano
programmatico del potere centrale, che prevedeva la presenza di
centri abitati e di servizi in relazione alla grande via consolare.
Risalgono all'età augusteo-tiberiana (inizio I sec. d.C.) importanti trasformazioni delle strutture abitative ed è in quest'epoca che alcune domus si dotano di apparati decorativi di notevole pregio.
Tra la fine del I e gli inizi del II sec. d.C.
le domus sono in parte restaurate e ristrutturate e nuove domus
vengono costruite. Il settore meridionale dell'abitato subisce ulteriori
trasformazioni, con le quali si modifica la destinazione d'uso di
alcuni spazi: è in questo momento infatti che le domus
vengono affiancate da una serie di ambienti per cui sembra sia da
escludersi una funzione esclusivamente residenziale (botteghe?
magazzini?).
L'età medio-imperiale (II-III sec. d.C.) risulta testimoniata da una serie di strutture a carattere produttivo-artigianale e soprattutto da una notevole quantità di materiali recuperati.
Nell'ultima fase di vita del vicus (IV-V sec. d.C.) risulta essere ancora vivace l'attività commerciale,
di cui sono testimoni in particolare le importazioni dall'Africa e il
recupero di un ingente quantitativo di moneta circolante di valore
nominale piuttosto modesto.
Bedriacum fu senza dubbio un centro fiorente dell'area centro-padana
per molti secoli, se la crisi, il declino e il graduale spopolamento
del vicus
si datano a partire dal V sec. d.C.: in tale
lungo periodo di vita il centro romano subì certamente una serie di
trasformazioni piccole e grandi - ad esempio la
ristrutturazione delle case private in seguito a incendi, di cui
abbiamo un'ampia testimonianza negli scavi - e si sviluppò in
estensione, modificando anche, nel corso del tempo, la destinazione
d'uso di alcune aree. Rimase tuttavia intatta, durante tutte le fasi di
vita, la vocazione commerciale del centro, la cui posizione
privilegiata permetteva il controllo di due grandi reti di traffici: da
una parte i percorsi incentrati sugli assi fluviali (i porti adriatici,
il Po e i suoi affluenti) e dall'altra quelli incentrati sugli assi
terrestri (la via Postumia e le sue diramazioni verso le Alpi).